La Regola monastica o Typikon

Il Typikon (in greco τυπικόν, plurale τυπικα, Typika), nella Chiese ortodosse ed in quelle cattoliche orientali, indica le consuetudini, ossia l'ordinamento dato ad un Monastero dal suo fondatore e contiene le regole disciplinari che i monaci dovevano seguire durante la giornata.

L’esperienza monastica italo-greca, essendo, infatti, conseguenza delle relazioni con l’Oriente, non si era sottoposta nei primi secoli all’autorità metropolitica del Vescovo di Roma ed aveva introdotto usi liturgici in contrasto con quelli della Chiesa romana.

Mentre i monaci occidentali, dal pontificato di Gregorio Magno in poi, si erano conformati alla Regola benedettina, quelli orientali non avevano mai seguito una Regola uguale per tutti: ogni Monastero redigeva il suo Typikòn.

I santi monaci italo greci, trait d'union tra misticismo orientale e religiosità occidentale, fondatori dei più antichi e più celebri monasteri dell'Italia meridionale e maestri di santità per tanti uomini desiderosi di perfezione, ci sono noti, infatti, attraverso il "Bios" (la Vita), biografie giunte fino a noi e grazie al "Typikon(la Regola) del Monastero a cui appartenevano.

Il manoscritto 115, il Typikon del Monastero del Santissimo Salvatore, oggi custodito nella Biblioteca regionale di Messina, è molto utile per conoscere il modus vivendi dei monaci orientali in Sicilia.